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VES® Mentor, Direttore didattico, Medico

Andrea Bianchino

Altre informazioni

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Contatti

andreabianchino@vesitalia.it

Nazione Italia
Regione Emilia-Romagna
Città Ferrara
Lingua Italiano

Sedi

Voice Evolution Institute,via euterpe 3/q Rimini(47923 - RN), Italia


Andrea Bianchino è Medico Chirurgo, Speech and Singing Specialist. Laureato in Medicina e Chirurgia con il massimo dei voti e abilitato alla professione presso l'Università degli Studi di Ferrara. È Fellow presso il dipartimento di Vocal Performance della West London University e direttore del Voice Evolution Institute, dove è docente del master in fisiologia vocale, pedagogia e didattica della tecnica vocale e del master in psicologia della voce, comunicazione e counseling dell’artista.

Da 15 anni si dedica alla didattica della voce cantata e parlata, ha conseguito l'Associate Diploma e il Licentiate in Popular Music Vocals Teaching presso la West London University, il biennio specialistico presso il Berklee College of Music di Boston e il Fellowship Diploma in voce presso il London College of Music.

Ha ottenuto i Master universitari in Fisiopatologia e Riabilitazione della Voce presso l'Università Federico II, in Audiologia Clinica e Neurotologia presso l'Universidad Isabel I, in Neuropsicologia Clinica presso l'Universidad Catolica de Cuyo e in Chiropratica presso l'Ackermann Institutet (Svezia).

Diplomato (PGCert.) in PROEL e Terapia dei Problemi Vocali (UIMP), Medicina Narrativa (UNIMORE), Bioetica (UniMORE), Vocologia Miofunzionale (UniPEG), Foniatria Artistica (UniCUS), Speech and Voice Disorders (UIdC), Psicosessuologia, Counseling Psicologico (APL) e Ass.Cert. in Osteopatia LCOHS. Formato in Microbiota Umano (UniPV), nel metodo VMS e in Vocologia Clinica (Nuova Artec). È Master Teacher certificato in Estill Voice Training e metodo PROEL, inoltre Counselor e Analogista presso l'Istituto di Psicologia Analogica con sub-specializzazione in Ipnoterapia, CBT e TBS. Ha svolto 3 anni di internship presso l'Ospedale Sant'Anna presso l'Unità Operativa di Otorinolaringoiatria, Audiolologia e Foniatria e il fellowhip presso il Centro de Foniatría y Logopedia di Santander. Fa parte del PROELastic Team, gruppo di ricerca internazionale sulla voce.

È membro di diverse prestigiose società scientifiche, tra cui la UEP – Union of the European Phoniatricians, The Voice Foundation come Associate Member (dal 2011), NATS – National Association of Teachers of Singing (dal 2013), PAVA – Pan American Vocology Association (dal 2015), MTNA – Music Teachers National Association (dal 2015) e VASTA – Voice and Speech Trainers Association come Professional Member (dal 2016).

Nel corso della sua carriera, ha partecipato attivamente come relatore e/o membro della commissione scientifica a importanti convegni internazionali, tra cui UEP (Union of European Phoniatricians), PEVOC (Pan-European Voice Conference), World Voice Conference, Voice Consortium e The Voice Foundation, e Global Otology, Rhinology & Laryngology, tra gli altri. 

 

English

Dr. Andrea Bianchino is a Medical Doctor and Surgeron, Speech and Singing Specialist, expert in Vocology. Graduated in Medicine and Surgery with top honors and certified to practice in EU at the University of Ferrara (Italy). He specializes in voice care, with a particular focus on rehabilitation and teaching for speech therapists and voice instructors. 

He is a Fellow at the Vocal Performance Department of West London University and Director of the Voice Evolution Institute, where he teaches in the Master’s programs on Vocal Physiology, Pedagogy, and Vocal Technique, as well as Voice Psychology, Communication, and Artist Counseling. He is the Founder of the largest voice training institute in Italy and the creator of the VES-Voice Evolution System, a methodology for voice teaching and rehabilitation.

For 15 years, he has been dedicated to teaching both spoken and singing voice. He holds an Associate Diploma and a Licentiate in Popular Music Vocals Teaching from West London University, a specialized program at Berklee College of Music in Boston, and a Fellowship Diploma in Voice from the London College of Music.

He has completed Master’s degrees in Voice Pathophysiology and Rehabilitation at the University of Naples Federico II, Clinical Audiology and Neurotology at Universidad Isabel I, Clinical Neuropsychology at Universidad Católica de Cuyo, and Chiropractic at the Ackermann Institute (Sweden).

He holds postgraduate certificates (PGCert.) in PROEL and Vocal Disorders Therapy (UIMP), Narrative Medicine (UNIMORE), Bioethics (UNIMORE), Myofunctional Vocology (UniPEG), Artistic Phoniatrics (UniCUS), Speech and Voice Disorders (UIdC), Psychosexology, Psychological Counseling (APL), and an Associate Certificate in Osteopathy (LCOHS). He has further training in Human Microbiota (UniPV), the VMS method, and Clinical Vocology (Nuova Artec). He is a certified Master Teacher in Estill Voice Training and the PROEL method, as well as a Counselor and Analogist at the Institute of Analogic Psychology, with sub-specializations in Hypnotherapy, CBT, and TBS.
He is currently specializing in Audiology and Phoniatrics at the Otorhinolaryngology, Audiology, and Phoniatrics Unit of the University Hospital of Ferrara.

He completed a three-year internship at Sant’Anna Hospital within the ORL Unit and a fellowship at the Centro de Foniatría y Logopedia in Santander. He is also a member of the PROELastic Team, an international research group focused on voice studies.

He is a member of several prestigious scientific societies, including the UEP – Union of the European Phoniatricians, The Voice Foundation as an Associate Member (since 2011), NATS – National Association of Teachers of Singing (since 2013), PAVA – Pan American Vocology Association (since 2015), MTNA – Music Teachers National Association (since 2015), and VASTA – Voice and Speech Trainers Association as a Professional Member (since 2016).  

Throughout his career, he has actively participated as a speaker or scientific committee member in major international conferences such as the UEP (Union of European Phoniatricians), PEVOC (Pan-European Voice Conference), World Voice Conference, Voice Consortium, Global Otology, Rhinology & Laryngology, and The Voice Foundation, among others. 

Specialità

Medicina, Terapia, Canto Moderno, Pop & Rock, Jazz & Black Music, Musical, Canto Lirico, Voce Parlata, Meccanismi sovraglottici, Songwriting, Coro, Tecnica Vocale, Stile Musicale, Ear Training, Interpretazione, Comunicazione e Public Speaking

Mi racconto

Gli obiettivi della mia formazione vertono sul preservare l’identità artistica di ogni individuo, valorizzandone le capacità e facendo emergere la propria personalità. Salvaguardo lo strumento voce dando credibilità alla persona, ricercando uno stile musicale sempre nuovo ed attuale.

Il mio approccio tecnico alla “cura” della voce:

Uno studente universitario si presenta al suo primo esame di fisica. Il professore appartiene al genere che, pur avendo una solida cultura scientifica, si tiene saldamente legato alle nozioni acquisite, evitando di sondare la struttura più opinabile e fluttuante della materia che insegna. Un genere di professore che il giovane, destinato per originalità e spregiudicatezza a un futuro du grande scienziato, cordialmente detesta. La domanda che gli è stata posta è: “Mi dica come farebbe per misurare l’altezza di un grattacielo disponendo di un buon barometro”.

Lo studente pensa per qualche attimo, poi risponde: “Salirei in cima all’edificio, legherei il barometro a un lungo spago e lo calerei fino a terra. Poi lo tirerei su e misurerei la lunghezza dello spago utilizzato”. E’ appena il caso di ricordare che la risposta naturale sarebbe invece che un barometro può essere impiegato come altimetro: giacché la pressione atmosferica scende con l’altitudine - circa 9mm di mercurio per ogni 100 m, vale a dire qualcosa di più di un centesimo di atmosfera - basta misurare la differenza du pressione alla base e alla cima dell’edificio. Alle parole dello studente il professore ha un sussulto: “Non mi sembra proprio il caso di scherzare”. Lo studente si mostra meravigliato: “Il mio metodo è molto preciso, le assicuro professore che, tra le varie misure possibili, questa darebbe l’errore più piccolo”. “Non è un medito fisico - ribatte il professore - la risposta non mi permette di valutare la sua conoscenza della materia. “Se questo è il motivo, proferire, ho in mente altre maniere. Per esempio, potrei salire sull’edificio, poggiare il barometro sul bordo del tetto, poi dargli una spinta e cronometrare il tempo che intercorre tra il lancio e il momento in cui lo vedo toccare il suolo. Dalla legge del moto di caduta libera dei gravi, posso ricavare lo spazio percorso”.

Il professore si accascia sulla sedia con un gemito. “Oppure - prosegue imperterrito lo studente - potrei cronometrare il ritardo tra il momento in cui vedo il barometro rompersi e quello in cui mi giunge il rumore dell’urto contro il suolo: sapendo che la velocità del suono in aria è di 340 m/s, mentre la propagazione della luce è agli effetti pratici istantanea, valuto l’altezza come prodotto velocità del suono per ritardo”. “Per carità - geme il professore, mettendosi le mani nei capelli - lei è una pubblica calamità. Mi faccia il piacere, se ne vada, per favore….scompaia dalla mia vista”. Lo studente si allontana, ma non ha alcuna intenzione di abbandonare il campo. Si reca dal direttore del dipartimento e riferisce l’intera storia, sostenendo di conoscere molte altre possibili risposte e lamentando che non gli è stata data l’opportunità di esprimersi. Il verdetto, secondo lui, è del tutto ingiusto. Il direttore non può non riconoscerli una certa dose di ragione: prende il telefono e chiama il collega, afferma di comprenderne il suo risentimento, ma gli suggerisce di concedere allo studente un’ulteriore opportunità, questa volta in sua presenza. Così, poco più tardi, l’esame riprende. D’accordo con il docente è ora il direttore ad avanzare la domanda: “Allora, mi dica: premetto che lei deve proporre una misura che non sia una burla, che non sia distruttiva, che invece faccia emergere chiaramente la sua conoscenza della fisica, come farebbe per misurare l’altezza di un grattacielo disponendo di un barometro?”.

“Il metodo con più indicazioni fisiche che mi riesce di immaginare è quello di appendere il barometro a un filo e farne un pendolo. Lo porrei quindi in oscillazione, prima a livello della strada e poi in cima all’edificio. Poiché il periodo delle piccole oscillazioni di un pendolo dipende in modo noto dall’accelerazione di gravità, e questa a sua volta dipende dalla distanza dal centro della Terra, cronometrando la durata di un numero adeguatamente grande di oscillazioni potrei determinare con buona precisione la differenza di periodo nei due casi, benché piccola, e da essa risalirei all’altezza del grattacielo”. “Santi numi! - esclama il direttore - temo proprio, caro collega, che non vi sia modo di ritenere non valida la sua risposta. Prima di procedere con l’esame, però, benedetto giovane, ci dia almeno la soddisfazione di sentirle pronunciare anche ciò che a lei pare ovvio. Faccia un piccolo sforzo, la prego”. “O.K., di modi semplici e ovvi ne potrei citare una cifra - fa lo studente, iniziando a elencare. - Uno sarebbe quello di collocare il barometro in piedi accanto all’edificio in una giornata di sole e misurare la lunghezza delle rispettive ombre. Conoscendo l’altezza del barometro, dalla proporzione geometrica dedurrei subito quella del grattacielo.

Ma ci sono maniere ancora più banali: un metodo diretto è quello di prendere il barometro e cominciare a salire le scale dell’edificio, riportando sul muro con un gesso delle tacche corrispondenti alla lunghezza del barometro. Nella discesa si contano le tacche e così si conosce l’altezza dell’edificio in unità di lunghezza del barometro. Sulla strada delle soluzioni non fisiche del problema, c’è poi quella che è veramente la più elementare. Si suona al campanello del portiere e quando si presenta gli si mostra il barometro: “Caro signore, è bello questo strumento, vero? Bene, se mi dice quant’è alto l’edificio glielo regalo!”.

Filosofia

L’essere umano è un veicolo destinato al trasporto di un passeggero e composto da carrozza, cavallo e cocchiere. La carrozza rappresenta il corpo fisico, i cavalli le emozioni, il cocchiere la mente infine il passeggero la coscienza, l’anima, l'io superiore o il corpo causale. Che cosa succede quando il passeggero dorme e quindi il cocchiere decide la strada, la direzione? Che cosa succede quando il cocchiere è confuso e non sapendo dove andare, si lascia trasportare dai cavalli che corrono senza una meta? Durante la nostra giornata il passeggero è quasi sempre dormiente, lasciando spazio al cocchiere che molte volte segue sempre la solita abitudinaria strada e l’andatura dei cavalli secondo i programmi e le credenze dell’inconscio. L’inconscio lavora in automatico e conosce perfettamente cosa fare, dopo aver ricevute le appropriate informazioni. Tutti coloro che hanno preso la patente ricorderanno la difficoltà delle prime lezioni di guida e come, dopo poco tempo, guidare sia diventato scontato e automatico, tanto da potersi permettere di fare tante altre cose mentre si guida, anche troppe. Poiché l’inconscio non può scegliere cosa imparare e cosa scartare, spesso memorizza programmi e credenze limitanti ricevuti durante l’infanzia e dall’ambiente circostante che possono in futuro rivelarsi disfunzionali per il benessere personale. A quel punto la mente, come un bravo cocchiere, prende il sopravvento e continua a percorrere le stesse strade, le stesse esperienze, situazioni e gli stessi incontri, anche se non più desiderati o necessari. Come può il cocchiere dare le opportune istruzioni ai cavalli se non sa dove dirigersi? E per sapere dove andare ha bisogno di ascoltare la voce del passeggero, così da prendere in mano le redini e guidare i cavalli. Ordinariamente tutto è sottosopra, perché il cocchiere, anziché accudire le varie parti del mezzo di locomozione, passa il tempo a ubriacarsi in taverna. Il primo passo è dunque far tornare il cocchiere vicino alla carrozza, affinché dia da mangiare al cavallo, controlli che l'abitacolo sia in buono stato e risalga a cassetta. A questo punto, e solo a questo punto, dentro la carrozza può apparire il passeggero, il quale comincerà a dare indicazioni al cocchiere su dove andare. Il passeggero è la nostra parte saggia, la famosa vocina interiore che possiamo chiamare Coscienza, Sè superiore, Corpo Causale, Anima o altro. Il nome non importa, è fondamentale entrare in contatto con questa parte, la sola che possiede tutte le risorse e le risposte per la riuscita della nostra vita, per assecondare i nostri reali bisogni, per esprimere la nostra unica essenza, la sola che può dare le istruzioni precise alla nostra mente cosciente per essere comprese e accettate dall’inconscio. Viviamo la nostra vita immersi in un sonno profondo, credendo erroneamente di essere svegli. È questo il grande inganno, che nasce dall’educazione ricevuta fin da piccoli, e che trova conferma tutte le volte che ci accade qualcosa di spiacevole, che ci fa cadere sempre di più nell’illusione che il mondo là fuori sia un mostro terribile, che può determinare il nostro destino e fare di noi quello che vuole. Dobbiamo prendere il controllo della carrozza, e l’unica maniera possibile è quella di eliminare tutto il rumore di fondo che affolla la nostra mente. Dobbiamo ricordarci di chi siamo veramente.

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